Senza respiro

BERNARD HERMANN
NORTH BY NORTHWEST – Titoli di testa
(INTRIGO INTERNAZIONALE – 1959)

CHARLES GOUNOD
MARCIA FUNEBRE PER UNA MARIONETTA
sigla della serie televisiva ALFRED HITCHCOCK PRESENTS

BERNARD HERMANN
VERTIGO – Suite
(LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE – 1958)
Prelude
The Nightmare
Scene d’amour

BERNARD HERMANN
THE TROUBLE WITH HARRY
(LA CONGIURA DEGLI INNOCENTI – 1955)
A portrait of a Hitch

MIKLOS ROSZA
SPELLBOUND – Concerto per Orchestra
(IO TI SALVERÒ – 1945)

SENZA RESPIRO
Musica per immagini

Omaggio ad
ALFRED HITCHCOCK

direzione musicale di Antonio Ballista
regia di Stefano Masi
montaggio di Luca de Sensi
animazioni di Cartobaleno
musiche di Bernard Herrmann, Miklos Rozsa, Charles Gounod

In un’intervista televisiva il regista georgiano Otar Yoseliani affermò che “i film si devono vedere solo ed esclusivamente al cinema, al di fuori delle sale cinematografiche essi sono inesorabilmente destinati alla decomposizione”. Ma è alla fine un male la “decomposizione” di un film? No, se questo processo riesce a dare un senso individuale alle singole parti che lo costituiscono. Certo, il film è molto più della somma di esse (dialoghi, effetti, musica, voce, immagini, fotografia…) ed è per questo che la proiezione nella silenziosa oscurità di una sala rende quell’impalpabile nastro di celluloide un’opera d’arte unica nel suo genere.

Portare i capolavori di Alfred Hitchcock in una sala da concerto vuol dire indubbiamente perdere la suspence e il senso d’inquietudine che essi generano durante la proiezione, ma significa al tempo stesso metterne in chiaro il reale senso dei singoli elementi costituitivi. Prima fra tutti la musica. Le colonne sonore dei film di Hitchcock, perfettamente interattive con le immagini e con le voci, coi colori, le luci e le ombre, assumono, eseguite da un’orchestra dal vivo, una diversa natura, imponendosi col solo potere evocativo della suggestione musicale e creando di per sè stesse un fantasmagorico mondo di voci, di colori, di luci e di ombre. E il resto? In questo processo di “decomposizione” l’immagine si scioglie nelle sue numerose istanze estetiche, rivelando ciò che esiste oltre l’immagine stessa. Quando lo schermo è ormai spento, muto. Più che mostrare, per così dire, il prodotto finito, diventa indispensabile rivelarne i molteplici ingredienti nell’atto stesso della creazione del film.

Il video che si interseca all’esecuzione delle musiche raccoglie e miscela, in una forma tutt’altro che documentaria ma solo ed esclusivamente evocativa, foto di scena, immagini dei set, provini, storyboards, disegni e schizzi dello stesso Hitchcock, rivela i sottili giochi ironici e le divertenti sciarade ma anche riferimenti iconografici, suggestioni pittoriche e artistiche che hanno determinato le scelte estetiche del regista. Una vota ridotto al silenzio lo schermo, ecco scaturire un mondo di particolari che il film cela dentro e oltre sé stesso. Le musiche non accompagnano più le immagini ma tutto ciò che allo spettatore sfugge di esse, tutto ciò che egli non conosce e forse a volte nemmeno sospetta.

Il videoconcerto ricostruisce con l’incedere di un’inchiesta poliziesca fatta di rimandi e associazioni il “caso” Hitchcock, svelando i segreti e i misteri del maestro del brivido e rendendogli al tempo stesso un inedito omaggio.

ANTONIO BALLISTA
direttore
Antonio Ballista, pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra. Non ha mai posto restrizioni alla sua vivace curiosità e, insofferente di ogni convenzione e routine, ha rivolto il suo interesse agli universi più vari della musica, che considera fenomeno unico e interdipendente e quindi non suscettibile di specializzazione se non in senso limitativo. Da sempre convinto che il valore estetico è indipendente dalla destinazione pratica e che le distinzioni di genere non devono di per sé considerarsi discriminanti, ha effettuato personalissime escursioni nel campo del ragtime, della canzone italiana e americana, del rock e della musica da film, escogitando una sorta di vita parallela fra la musica cosiddetta di consumo e quella d’estrazione colta. Particolarissimi i suoi programmi per invenzione, originalità e rigore, talvolta sconfinanti nel teatro e sempre rivolti ad allargare gli ambiti culturali di fruizione del pubblico.
Dal 1953 suona in duo pianistico con Bruno Canino, una formazione d’ininterrotta attività la cui presenza è stata fondamentale per la diffusione della “Nuova Musica” e tuttora per l’azione catalizzatrice sui compositori. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Boulez, Chailly, Maderna e Muti e con l’orchestra della BBC, del Concertgebow, la Filarmonica di Israele, la Filarmonica della Scala, la London Simphony, L’Orchestre de Paris, le Orchestre di Philadelphia e di Cleveland e la New York Philarmonic. È stato invitato ai festival di Parigi, Edimburgo, varsavia, Berlino, Strasburgo, Venezia e al Maggio Musicale Fiorentino. Come direttore d’orchestra ha debuttato al Teatro dell’Opera di Roma con Gilgamesh di Battiato. Fra i compositori che hanno scritto per lui ricordiamo Berio, Bussotti, Morricone, Castiglioni, Donatoni, Lucchetti, Mosca, Picco, Sciarrino, Sollima e Ugoletti. Ha effettuato tournées con Berio, Dallapiccola e Stockhausen e ha collaborato con Boulez, Cage e Ligeti in concerti monografici.
È direttore dell’ensemble “Novecento e oltre”, una formazione stabile per l’esecuzione sia della musica del Novecento storico sia delle più recenti tendenze, da lui fondata nel 1995 in occasione dell’esecuzione integrale dell’opera di Webern, tenuta a Palermo per L’EAOSS e gli Amici della Musica nel cinquantenario della morte del compositore. Con Alessandro Lucchetti e Federico Mondelci ha costituito nel 2003 il trio “Fata Morgana” per l’esecuzione della musica cross-over. Ha inciso per RCA, Ricordi, Wergo, EMI, Ricordi e La Bottega Discantica. Col tenore Massimo Crispi, dal 1996, forma il “Duo Enfants Terribles”, i cui preziosi programmi sono all’insegna dell’anticonvenzionalità e della piacevolezza.
Ha insegnato al Conservatorio di Parma, poi al Conservatorio di Milano dove è stato titolare della cattedra di pianoforte principale dal 1965 al 1968. Attualmente è docente presso l’Accademia Pianistica di Imola “Incontri col Maestro”.

STEFANO MASI
regista

Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere e il diploma di specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze ha frequentato corsi di «Scenografia e scenotecnica» e «Tecniche audiovisuali» organizzati dal DAMS di Bologna. Giovanissimo, accanto ad un’intensa attività nel campo delle installazioni e delle performances multimediali con il gruppo fiorentino GMM (Giovanotti Mondani Meccanici), svolge attività di docenza presso l’Ateneo Fiorentino e il DAMS di Bologna occupandosi dei rapporti tra musica, teatro, cinema, arti figurative e letteratura. Pubblica numerosi saggi, articoli e traduzioni per conto degli editori Le Lettere, Vallardi, De Agostini, Liviana, Book Libri, Giunti, Bonechi e altri. Inizia a lavorare per il teatro come autore, regista, scenografo e costumista collaborando con varie compagnie e realizzando numerosi spettacoli di prosa («Come (tu) mi vuoi» tratto da Pirandello, «La comedia de San Genesio».di Routrou, «Il folle e la morte» di Hofmannsthal). Svolge attività come art director e designer per progetti a carattere nazionale e internazionale nei settori della grafica, delle installazioni museali e dell’arredamento d’interni in collaborazione con alcune società italiane e spagnole (Acta, Scala, Philips, Ash multimedia, Artificio, Florix, Stoa, Konic). Nel 1992 realizza con Philips, Acta e Scala la prima installazione multimediale italiana per la mostra monografica dedicata a Marc Chagall organizzata presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
A Barcellona entra in contatto con Iago Pericot e Joaquim Roy e partecipa come assistente alla regia, scenografo e costumista alla realizzazione di spettacoli e manifestazioni teatrali. Nel 2000 fonda il gruppo DE-MO-DE realizzando vari progetti nei settori delle installazioni audiovisive e della grafica editoriale (campagna nazionale per l’introduzione dell’euro per il gruppo Repubblica-L’Espresso-Manzoni Pubblicità). Si occupa dell’ideazione e della regia di spettacoli musicali in collaborazione coi compositori Lucio Gregoretti («Le rose che non colsi» commedia musicale da salotto su testi di G. Gozzano e A. Guglielminetti), Alessandro Lucchetti («MI-bemolle» La musica a Milano negli anni del Boom), Cesare Picco («Orfeo», balletto). Assieme al pianista e direttore Antonio Ballista e al gruppo di animazione Cartobaleno ha dato vita a spettacoli e progetti di audiovisivi e teatro musicale («A l’amour comme à la guerre ovvero Manuale di combattimento per giovani amanti», «Pietre colorate ovvero Nel salotto di Herr Biedermeier», «Lo specchio azzurro», «Senza respiro. Musica per immagini. Omaggio ad Alfred Hitchcock»). Tra il 2000 e il 2005 firma varie regie musicali tra cui: «Jephte» di Carissimi (dir. Luigi Marzola), «Sogno di una notte di mezza estate» di Mendelssohn (dir. Antonio Ballista) e «Il combattimento di Tancredi e Clorinda» di Monteverdi (dir. Luigi Marzola). Nel 2006, in occasione del Centenario della nascita di Luchino Visconti realizza presso il Teatro degli Arcimboldi e l’Auditorium G. Verdi di Milano, in collaborazione con il Teatro alla Scala e l’Istituto Gramsci di Roma (direttori Gaetano Delogu e Giuseppe Grazioli), gli spettacoli: «Alla ricerca del Visconti perduto» e «Visconti all’Opera ovvero Per amore di Maria».

ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO

Rifondata negli anni cinquanta, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo fa parte delle dodici orchestre I.C.O. (Istituzioni Concertistico Orchestrali) riconosciute dallo Stato (Legge 800 del 14/08/1967) e dal 1984 è stata dichiarata Istituzione Culturale di Interesse Regionale dalla Regione Liguria. Svolge la propria attività tutto l’anno al Teatro dell’Opera del Casino Municipale. Esegue oltre cento concerti sinfonici all’anno con precedenza di programmazione nella Regione Liguria. L’Orchestra ha un grande versatilità che le permette di eseguire, sempre con grandi riconoscimenti, sia il repertorio classico, che quello romantico, moderno e contemporaneo. Sul podio della Sinfonica si sono distinte presenze illustri quali, ad esempio: Yuri Ahronovich, John Barbirolli, Piero Bellugi, Semyon Bychkov, Angelo Campori, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Eliahu Inbal, Gianandrea Gavazzeni, Hermann Michael, Daniel Oren, Donato Renzetti, Tullio Serafin, Marcello Viotti. Tra i Direttori Stabili deve essere ricordato Carlo Farina, che ha guidato l’Orchestra per vent’anni, e vanno nominati, inoltre, Evelino Pidò (1986 – 1987) e Stefan Anton Reck (1990 – 1993). Tra i Direttori Artistici ricordiamo anche Roberto Hazon e Alberto Zedda. Dal gennaio 1997 al dicembre 2004, Fabiano Monica è stato Direttore Artistico e Stabile. In questi ultimi anni sono stati registrati tre CD: “Requiem” di Verdi, “Requiem” di Mozart e “Grande Messa in Do minore” di Mozart. Tra i tanti solisti più prestigiosi che si sono avvicendati in questi ultimi anni vanno ricordati: Felix Ayo, Lazar Berman, Roberto Cappello, Aldo Ciccolini, Aldo Ferraresi, Zino Francescatti, Andrej Gavrilov, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Natalia Gutman, Susanna Mildonian, Federico Mondelci, Shlomo Mintz, Domenico Nordio, Igor Oistrakh, Jean Pierre Rampal, Ruggero Ricci, Michkail Rudi, François Joel Thiollier e Uto Ughi. Hanno tenuto concerti con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo anche i cantanti: Piero Cappuccilli, Boris Christoff, Mario del Monaco, Mariella Devia, Raina Kabaivanska, Michele Pertusi, Katia Ricciarelli e Renata Scotto. Tra i giovani talenti emergenti vanno menzionati: Enrico Bronzi (violoncello), Davide Formisano (flauto), Sergej Krylov (violino), Fabrizio Meloni (clarinetto) e Stefan Milenkovich (violino). L’Orchestra Sinfonica di Sanremo ha anche realizzato alcune opere, tra cui “Il Barbiere di Siviglia”, “Don Pasquale”. Ha anche collaborato con molte importanti associazioni musicali italiane e straniere (Società dei Concerti di Milano, Società del Quartetto di Vercelli e Concorso Viotti, Festival Internazionale di Musica di Mentone, Festival Internazionale di Cervo, recentemente si è gemellata con l’Academie Internationale d’Eté di Nizza) ed ha tenuto concerti in parecchi celebri teatri e sale italiane, tra cui il Teatro Regio di Parma, il Teatro Olimpico di Vicenza, il Teatro Rossini di Pesaro, il Teatro Lirico di Milano, la Sala Verdi del Conservatorio di Milano e recentemente all’Auditorium di Roma. Nel giugno 2003 l’Orchestra ha tenuto alcuni concerti a San Pietroburgo, per i festeggiamenti dei trecento anni della fondazione di questa città, esibendosi anche, in questa tournée, a Venezia, Vienna e Praga. L’Orchestra Sinfonica di Sanremo collabora stabilmente con la Televisione Italiana: infatti sono stati diffusi vari suoi concerti, e dal 2003 partecipa alle edizioni del Festival della Canzone Italiana. Dal 1° gennaio 2003 l’Orchestra ha acquisito la natura giuridica privata di Fondazione. Il Direttore Artistico attuale è il M° Marzio Conti e il Direttore Stabile è il M° Enrico Dindo. Per il triennio 2006-2008 l’orchestra ha attivato una convenzione con il Teatro dell’Opera Giocosa per la produzione di due opere liriche ogni anno. Nel 2006 le opere programmate sono state “ l’Elisir d’amore “ di Donizetti e il “Werther” di Massenet, con grande successo di pubblico e di critica.