I suoni della Lunigiana e del Levante ligure

TANDARANDAN
Elisabetta Piastri: flauti, voce
Stefania Gussoni: clarinetto, voce
Mauro Manicardi: piva, organetto, voce
Maurizio Cavalli: chitarra, voce
Roberto Mazzi: ghironda, voce
David Virgilio: violino, tastiera, voce
Roberto Fatticcioni: basso
Marco Guidi: percussioni

Tandarandan nasce nel 1997 a seguito della ricerca sulle tradizioni musicali dell’area lunigianese e del levante ligure svolta da Mauro Manicardi, organettista e appassionato cultore delle tradizioni popolari.
Il progetto, iniziato nei primi anni ’90, rappresenta per il territorio una ripresa dell’interesse verso la musica tradizionale locale e soprattutto rimette in movimento musicisti, gruppi di danza, contatti tra quanti operano nel settore della musica popolare.

Tutto ciò dopo un lungo periodo durante il quale è stata opinione diffusa, a parte pochi e isolati ricercatori, che il nostro territorio non avesse molto da offrire nell’ambito della musica e danza tradizionale.

Questo lavoro ha in parte dimostrato il contrario, in particolare, la “scoperta “ della tradizione ancora viva del ballo nello zerasco, che costituisce l’elemento forte della ricerca, un dato certamente originale nel panorama etnomusicale della nostra area: non è evento comune risalire a gruppi sociali così compatti, quasi non scalfiti dal frastuono mediatico, che continuano a tramandare tradizioni locali con tanta naturalezza senza cadere nella ricostruzione forzata o addirittura inventata.
Nel tempo sono “affiorate” nuove musiche, anziani musicisti , testimonianze riposte negli angoli più nascosti delle tante piccole frazioni della Valle e dell’Appennino, purtroppo l’età avanzata dei musicisti tradizionali e degli informatori fa rimpiangere di avere iniziato questo progetto così sistematico soltanto negli anni ’90.

I reperti sonori vengono salvati in digitale ma a ciò si aggiunge il desiderio di riportare a nuova vita questo patrimonio sommerso, nasce così Tandarandan (come è noto Tandarandan è il personaggio di una filastrocca lunigianese ancora ben conosciuta e citata a livello popolare), gruppo musicale&associazione che con la sua attività vuole farsi “portavoce” del suono della Lunigiana e della costa ligure di Levante.
Un progetto su tempi lunghi che ha come compagni di strada amici come Bugelli,il cantastorie della Lunigiana, vero pioniere della canzone popolare di questi luoghi , Edward Neill l’ etnomusicologo genovese che già negli anni ‘70 aveva fatto ricerche in questa area e ancora il Direttore del Museo Etnografico di Villafranca Germano Cavalli, dal quale non manca l’incoraggiamento a proseguire la ricerca.

Il repertorio raccolto diventa concerto e comprende gighe, valzer, mazurke, monfrine, canzoni e ballate, il gruppo è acustico e ripropone, fra gli altri, strumenti un tempo presenti nel territorio lunigianese: la ghironda , la piva, l’organetto; così la musica della nostra terra comincia ad essere circuitata anche fuori dai propri confini socio-geografici.

Nel 1998 ,viene prodotto il cd “Dalla Cisa al Mare”, con il contributo di Cassa di Risparmio della Spezia e Fondazione CRSP ,che contiene gran parte della ricerca. In esso è presente il materiale originale proposto con nuovi arrangiamenti e preziose indicazioni di Edward Neill.
Nel 2005 esce “Epata , la musica delle stagioni” titolo scelto per il secondo lavoro del gruppo spezzino . “Epata” è la forma dialettale che indica il calcolo del calendario lunare, importante quanto quello solare, per determinare i cicli del lavoro agricolo e delle semine . Questo calcolo è tramandato oralmente e il nome fa da chiave di lettura alle dodici tracce del nuovo cd, ognuna dedicata a un mese dell’anno.
Il titolo è “uscito” dal cappello magico del cantastorie della Lunigiana, Bugelli, con il quale Tandarandan, come già ricordato, ha un comune percorso di amicizia e collaborazione.
L’ album è un almanacco delle svariate espressioni musicali popolari della nostra zona: cori, musica per organo, bande musicali, canti di devozione o di protesta, filastrocche, ballate che tramandano fatti tragici o eccezionali, pastorali, musica da ballo.

L’Associazione Tandarandan programma stages di danze, soprattutto zerasche delle quali ha codificato i passi e le figure, grazie alla collaborazione di Silvia Battistini..
Questo il senso dell’ultimo lavoro del Giugno 2007 : “Adalgisiana” ,interamente dedicato al ballo popolare, una track list di musiche provenienti dalla Val di Vara e Lunigiana L’esigenza di produrre questo lavoro è stata indotta soprattutto dall’attività svolta in questi anni di stages di danze tradizionali, un progetto didattico e non soltanto un cd di ascolto;
l’attività di stage è maturata, e sta ancora evolvendosi nella provincia spezzina grazie al supporto del Comune di Rocchetta Vara , al Comune di Lerici ed alla Pro Loco di S.Terenzo al Mare, con il loro aiuto si è potuto creare un nuovo pubblico coinvolto nell’interesse per la musica tradizionale e le danze.
Con una formazione ridotta rispetto ai cd precedenti e piuttosto “filologica” l’idea è stata quella di riproporre le danze di quest’area nel modo più simile a come potevano essere in origine: due violini a comandare la melodia , la ghironda , l’organetto e la piva a duettare a turno fra loro, la chitarra ed il bassetto a legare ritmicamente il tutto.
Arrangiamenti volutamente scarni e la durata dei pezzi calcolata in modo tale da non infierire troppo sulla resistenza fisica dei ballerini.

Nel cd sono presenti balli come la ghiga , la pivata, la quadriglia tipici dell’area pontremolese e poi valzer, polche e mazurche, oltre ad alcune scottische composte in occasione di questo progetto
L’aria iniziale, eseguita dalle pive, è il canto natalizio della “Pastorella” , ancora in uso a Rossano di Zeri (MS) la notte di Natale.

Il titolo del nuovo cd “Adalgisiana” è tratto da una mazurca del repertorio di Dario Pietronave, organettista di S. Pietro Vara (Sp) scomparso una decina di anni fa. Un lavoro dedicato a tutti gli anziani musicisti come Dario, incontrati per la via, che con la loro arte hanno fatto divertire generazioni di ballerini.

Il secondo e terzo cd sono prodotti dall’etichetta “Ethnosuoni” specializzata in gruppi italiani e stranieri del circuito etno-folk e distribuito da IRD.