40° Birthday Winter Edition

Prologo invernale per il più longevo fra i festival jazz della nostra penisola che, sempre nell’ambito dei festeggiamenti per i suoi quarant’anni, dedica due serate speciali interamente ad artisti italiani, nelle quali avremo modo di ascoltare quattro storiche formazioni composte e dirette da musicisti spezzini, e due fra i principali gruppi pionieri del jazz moderno nel nostro paese, che ottennero grande popolarità e riconoscimenti anche oltre i confini italiani, e i cui componenti, a più riprese negli anni, hanno calcato il palco del festival jazz della nostra città.

Si inizia la sera di Sabato 6 Dicembre con l’ORIGINAL SPRUGOLEAN JAZZ BAND (Mario Villani e Andrea Bracco alla tromba, Piero Borrini al clarinetto, Paolo Zuccotti al trombone, Massimo Costa al banjo, Nicola Olivi al basso tuba e Matteo Piazza alla batteria) la più storica fra le formazioni jazz della Spezia, nata nel 1969, e da sempre ispirata alla Creole Jazz Band di Joe “King” Oliver ed in generale a tutta la musica di New Orleans, e che spesso ha avuto modo di esibirsi in compagnia di prestigiosi ospiti d’oltreoceano quali i clarinettisti Albert Nicholas e Jean Jacques Milliet, il trombettista Max Kaminski ed il pianista Charlie Beal.

A seguire il quintetto diretto da TONY PARISI, altro nome di spicco nella storia del jazz della nostra città, che alternandosi fra’ chitarra e basso elettrico si presenterà assieme ad Armando Magnani alla voce, Marco Morale al sax tenore e soprano, Franco Messina al pianoforte e Pino Cavallaro alla batteria. Nativo di Ostuni (BR), Tony Parisi approdò a La Spezia nel 1957. Istintivo ed autodidatta si dedicò fin da ragazzo allo strumento che preferiva, e cioè il contrabbasso: in seguito si iscrisse al Conservatorio (corso di contrabbasso) e divenne un polistrumentista in quanto suonò, e suona tuttora, sia chitarra che basso. Dopo gli esordi in un’orchestrina locale, accompagnò jazzisti di fama mondiale fra i quali il clarinettista Albert Nicholas, il batterista Gil Cuppini ed il violinista italo-americano Joe Venuti con i quali intraprese numerose tournee in tutta Europa.
E’ inoltre autore di numerosi dischi ed ideatore dello spettacolo itinerante Show Boat (ambientato nel golfo spezzino).

Concluderà questa prima serata il QUARTETTO DI LUCCA composto da Giovanni Tommaso al contrabbasso, suo fratello Vito Tommaso al pianoforte, Antonello Vannucchi al vibrafono e Angelo Ferrua alla batteria. All’inizio dell’avventura, nel 1957, il gruppo nacque come quintetto comprendente Gaetano Mariani alla chitarra che però nel giro di due anni fu chiamato a lavorare alla Rai di Roma e lasciò la band. Assestatisi come quartetto da subito il gruppo cominciò a girare nei locali Europei, vinse a Roma un prestigioso festival del jazz, e andò persino a Sanremo.
La musica che facevano ricordava il Modern Jazz Quartet, ed erano conosciuti come innovatori nel panorama jazzistico internazionale. Hanno anche inciso diversi prodotti: un extended play, un cd uscito “postumo” negli anni ’90 e, con il nome ” I 4 di Lucca ” due long playng.
Ma l’album più famoso è quello uscito nel 1962 per l’Rca, sulla cui copertina c’è il quartetto fotografato sullo sfondo della facciata di San Martino.
Il gruppo non toccò però la soglia dei 10 anni di vita. Si sciolse infatti nel 1965. Le strade professionali dei 4 giovani musicisti si separarono, e tutti lasciarono Lucca come aveva fatto Mariani. Antonello Vannucchi si trasferì a Roma, entrando nell’orchestra della Rai; Vito Tommaso iniziò a lavorare per la casa discografica Rca. Giovanni Tommaso partì alla volta degli Stati Uniti, dove ha sviluppato una lunga carriera suonando con i più grandi musicisti e divenendo uno dei migliori contrabbassisti jazz del nostro paese. Giampiero Giusti il batterista originario del gruppo, pur rimanendo un grande cultore del jazz, scelse di dedicarsi all’attività industriale spostandosi a Firenze, dove tutt’ora vive, e per questa “reunion” è degnamente sostituito da Angelo Ferrua, ottimo batterista anch’egli lucchese, con all’attivo numerose collaborazioni di prestigio nell’ambito della scena jazzistica.